martedì 30 giugno 2015

"Oltre la soglia", la mostra foto-terapeutica all’Asilo

“Oltre la soglia, dalle paure alla presenza”, è il titolo della mostra che si inaugura mercoledì 1 luglio alle ore 19.00 alla Galleria d’Arte dell’Asilo.


La mostra degli elaborati prodotti nell’ambito del laboratorio di arte-terapia con indirizzo foto-terapeutico si compone di dodici album, dieci sagome su carta da imballaggio e dieci fotografie maxi formato e potrà essere visitata dal 1 al 15 luglio, tutti i giorni dalle ore 19.00 alle ore 21.00.

Il laboratorio organizzato e curato dal fotografo Maurizio Esposito e dalla professoressa di fotografia della facoltà di Architettura della Federico II Federica Cerami, nel centro Aleph è stato incentrato sull’autobiografia, infatti ogni partecipante al corso ha elaborato una sceneggiatura, usando sé stesso come protagonista principale. Poi ha sviluppato il progetto attraverso differenti forme d’arte, come il disegno la musica, la scrittura e la fotografia. Tutto il percorso ha fatto sì che i singoli partecipanti prendessero coscienza dei propri limiti e delle proprie paure.

Il progetto Aleph opera in un circuito di servizi coordinato dall’UOC Dipendenze dell’Asl Napoli 1 Centro, di tipo riabilitativo, che offre la possibilità di aiuto e accompagnamento a persone che hanno problemi di dipendenza attraverso un metodo diverso rispetto ai soliti: i singoli svolgono percorsi personalizzati elaborando le strategie più adeguate per affrontare il disagio.

La mostra, inaugurata il 1 luglio, e visitabile per le successive due settimane non prevede nessun costo. È gradito, però, un contributo a piacere necessario ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.

venerdì 26 giugno 2015

Fotografie in mostra: "Io Penso Che..."

In collaborazione con Fonoteca Napoli torna in città il nuovo progetto fotografico di Emilio Porcaro, "Io Penso Che", in esposizione il 26 giugno.


Imprimere l’attimo del pensiero e l’espressione che ad esso si lega è il tentativo operato dall’autore, alla ricerca di piccole sfumature espressive che possono rendere quei brevi istanti in cui siamo davvero autentici, perché ciò di cui necessitiamo è solo l’essere capaci di dare voce a ciò che pensiamo.

Attraverso una mostra fotografica che scava nella forza della mente, l’ispirazione artistica dell’autore cerca di dar voce proprio a ciò che è il pensiero, con uno sguardo volto alla semplicità del quotidiano e innanzitutto alle persone che lo popolano.

E’ la seconda occasione per mostrarsi al pubblico per il fotografo Porcaro, che ritorna a Napoli dopo "Ciò che vedo e ciò che mi resta", esposto a Napoli, Firenze e Venezia, e che legava l’essenza nel carico emotivo che solo lo sguardo sa dare. Una buona occasione per abbandonarsi alla bellezza delle cose quotidiane.

lunedì 22 giugno 2015

“Metropolis”. Franco Donaggio e Franco Fontana in mostra al Museo Civico di Chioggia

I due artisti internazionali Franco Donaggio e Franco Fontana insieme a Chioggia per la mostra fotografica “Metropolis”. Dal 21 giugno al 30 agosto 2015 presso il Museo Civico della Laguna Sud – S. Francesco fuori le mura in mostra 30 fotografie a colori sull’essenza nascosta della città.

“Le opere di Franco Donaggio si manifestano per cicli. Una sfida all’espressione di significati interiori, tra materialità e spirito, che si compie in modo sempre diverso. Donaggio non insegue le sue fotografie, non si lega ad esse, non le nutre di se stesse. Non se ne appropria, le lascia libere. Libere di restare. Questa è la sua grande singolarità morale. Così è per: Metaritratti, Confine, Stazione, Urbis, Riflessioni, Prima del giorno. Così per ogni nuovo ciclo, un fluire incessante ed in continua evoluzione, che va a comporre un fantastico ed immenso paesaggio tra chiarezza e mistero. Un’opera omnia, dalle prime luci dell’alba fino all’ultimo bagliore del giorno” (Tobia Donà).

Con la profonda consapevolezza che la città è molto più di come appare, Fontana e Donaggio indagano nei mille volti che la compongono svelandone quelli segreti. Seguendo il loro naturale desiderio di evasione, i due artisti ci conducono lungo un sentiero di libertà creativa, alla ricerca di nuovi linguaggi e profondità. 

Franco Fontana, con il suo sguardo attento e curioso, focalizza l’attenzione su un microcosmo urbano, esaltandone il più piccolo dettaglio, e ci trasporta in un immaginario ideale dalle atmosfere rarefatte. Con elegante naturalezza, l’autore modifica il senso del tutto, catturandone l’anima; svela l’intima natura della materia che diviene custode di ricordi, la segnaletica stradale un universo intriso di vite vissute. Franco Fontana con raffinata maestria libera le cose dalla loro ovvia funzione estetica per rivelare l’inatteso. 

Se Fontana ci attrae con il particolare, Franco Donaggio dilatata la visione, libera lo spirito e spinge il limite verso un’apertura ampia, totale. La città è stretta per Donaggio e ne smantella i confini, con impeto creativo li oltrepassa, osserva un macrocosmo metropolitano popolato da cose e persone che fluttuano nel suo immaginifico palcoscenico. L’artista vede il precario equilibrio dell’uomo, ne avverte fragilità, paura, solitudine, e con onirica visione lo accompagna verso un mondo senza tempo per liberare i sogni al vento, dove il rumore si fa sussurro fino a divenire verbo.

mercoledì 17 giugno 2015

“Ieri oggi Milano: capolavori del Museo di Fotografia Contemporanea”

Dal 18 giugno al 30 agosto 2015, lo Spazio Oberdan di Milano ospita la mostra “Ieri oggi Milano: capolavori del Museo di Fotografia Contemporanea”, una grande mostra dedicata alla città di Milano, composta di importanti fotografie tratte dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea.

Si tratta di un insieme di 170 fotografie e opere video che datano dal secondo Dopoguerra ai giorni nostri, di più di 40 autori italiani e stranieri, che offre un articolato scenario composto di situazioni diverse capaci di stimolare una importante riflessione sui grandi mutamenti che hanno cambiato il volto della città, dal punto di vista urbanistico (dalle macerie e le baracche del dopoguerra alle periferie in crescita, le fabbriche, i grandi cantieri contemporanei, il nuovo volto della città che si fa metropoli), socio-economico (la Milano operaia, le famiglie, i giovani, le donne, la borghesia), culturale (i personaggi del mondo dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema).

All’interno del vasto patrimonio fotografico conservato presso il Museo di Fotografia Contemporanea (oltre 2 milioni di immagini, 33 fondi fotografici, più di 600 autori italiani e stranieri), molte sono le opere che raccontano la storia sociale, i personaggi, le trasformazioni nel paesaggio della città di Milano.

Per questa mostra sono state selezionate opere da ben 12 fondi fotografici: Raccolta antologica, Federico Patellani, Lanfranco Colombo, Achille Sacconi, Enzo Nocera, Attilio del Comune, Mario Cattaneo, Paolo Gioli, Gabriele Basilico/Milano. Ritratti di fabbriche, Milano senza confini, Idea di metropoli, Alessandro Vicario. Tra di esse vi sono capolavori di maestri della contemporaneità molto noti a livello internazionale, innovativi progetti di artisti di generazioni più giovani, oggi protagonisti dell’arte contemporanea, ricerche di importanti autori cardine della storia della fotografia italiana.

Per la varietà dei fondi fotografici indagati, il numero e l’importanza degli autori, la diversità degli approcci e degli stili (dal reportage classico, alla fotografia di architettura e paesaggio, al ritratto ambientato e di studio), oltre che dei formati e delle presentazioni, la mostra costituisce anche una concreta opportunità per il pubblico di venire a diretto contatto con decine di significative opere fotografiche appartenenti alle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea: un vero e proprio incontro con il Museo.

venerdì 12 giugno 2015

La fotografia futurista in mostra a Milano

In occasione del suo venticinquesimo anniversario, la Galleria Carla Sozzani presenta dal 10 giugno al 1° novembre 2015 la mostra «Fotografia Futurista» a cura di Giovanni Lista.

Oltre cento fotografie originali provenienti da collezioni private e da fondi storici nazionali come i Fratelli Alinari, il Museo del Cinema e di Fotografia di Torino, il Museo Archivio di fotografia Storica di Roma e gli archivi del MART di Trento e Rovereto. La mostra indaga, attraverso l'arco di mezzo secolo, il modo in cui i futuristi si sono impossessati del linguaggio fotografico per fissare l'invisibile della pulsione vitale e per trascrivere la realtà come creazione e divenire. 

Articolata in quattro sezioni, dalla distruzione della mimesi come illusione naturalista, alle ricerche innovatrici degli anni Venti-Trenta, «Fotografia Futurista» comprende il fotodinamismo formalizzato dei fratelli Bragaglia, gli autoritratti di Depero, i fotomontaggi di Tato, fino alle foto-perfomance, in sintonia con le migliori avanguardie europee, contestatarie e rivoluzionarie, libertarie ed eccentriche, iperboliche e irrecuperabili per i canoni della società borghese.

La prima sezione documenta le direzioni intraprese all'inizio del XX secolo dalla fotografia per distruggere l'illusione di una mimesi naturalista e autorivelarsi come immagine artificiale, non più riflesso della realtà ma costruita in studio: la cosiddetta «foto spiritica» che spesso era volutamente ludica e ironica cioè scopertamente proposta come gioco; l’immagine doppia o sdoppiata per catturare la sequenza del movimento; la ricerca di una scansione formale attraverso cui la realtà funzionale tende a diventare solo ritmo astratto di luce o di linee; il ritratto multiplo, effettuato con la camera a specchi: il fotomontaggio, con fini fantastici, umoristici o ludici, in cui Boccioni intravede subito un’immagine della molteplicità ontologica e pirandelliana dell’essere.

All’invenzione del «fotodinamismo», o fotografia del movimento come energia in atto ad opera dei fratelli Anton Giulio e Arturo Bragaglia è dedicata la seconda sezione, come uno dei contributi più significativi del futurismo alla storia della fotografia. Esplorando la capacità fotografica di fissare un gesto repentino in termini di energia pura che trascende la massa corporea, i fratelli intuiscono la possibilità di coglierne solo la scia luminosa che interpretano come verifica di una realtà spirituale, come manifestazione della forza vitale che abita la materia.

Il fotoritratto che i futuristi hanno usato come veicolo di comunicazione ma anche come possibilità di restituire l’immagine emblematica di se stessi come artisti d’avanguardia è il tema del terzo approfondimento. Compensando la registrazione passiva della realtà da parte dello strumento fotografico, hanno inventato la foto-performance in cui l’artista consegna all’obbiettivo un’immagine autoironica di sé come figura istrionica e clownesca.

La quarta sezione è dedicata alle ricerche degli anni Venti e Trenta in cui i futuristi, in totale sintonia con le migliori avanguardie europee e ponendosi come corpo estraneo alla cosiddetta «cultura fascista», hanno praticato il fotomontaggio, il foto-collage, la composizione d’oggetti, i giochi di luci o di specchi, il teatrino d’ombre, le simbologie magiche, misteriose o allusive delle cose sorprese in chiave di natura morta, la metafora dei valori luminosi, la posa in costume come paradosso allegorico, sguardi che si pongono al di fuori dell'iconografia del regime.

lunedì 8 giugno 2015

"Mediterraneo: fotografie tra terre e mare" edizione 2015: Napoli

Inaugura giovedì 11 giugno alle ore 12 nell'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Napoli il percorso espositivo "Mediterraneo: fotografie tra terre e mare" edizione 2015.


In collaborazione con il Biennio di Specializzazione di Fotografia, i registi e fotografi Francesco Cabras e Alberto Molinari presentano i lavori sul Mediterraneo realizzati attraverso video d'arte dove la fotografia ha una componente essenziale.

"Mediterraneo: fotografie tra terre e mare" nell'edizione 2015 ha raccolto attraverso un bando pubblico una serie di progetti fotografici dedicati ai temi del rapporto tra cibo, cultura e mercati. La giuria composta da Beppe Bolchi, Clelia Belgrado e Aniello Barone ha selezionato un numero di fotografi alcuni dei quali, Francesco Fratta, Gianluca Capri, Linda de' Nobili, Luigia Bersani e Sandro Lombardo, in mostra all'Archivio di Stato di Napoli dall'11 giugno.

Il dialogo intergenerazionale e quello interdisciplinare in questo progetto espositivo si intrecciano amalgamando in un tutt'uno, che crea domande e pone dubbi, l'intero percorso espositivo. Generi e linguaggi dialogano e si confrontano per una fotografia sempre più vicina al fattore "umano", alla persona e alla sua socialità come valore essenziale. 


In quest'ottica sono state realizzate le esposizioni-proiezioni, a cura di Patrizia Varone, nelle sedi dell'Accademia di Belle Arti di Napoli e nella sede della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III. In quest'ultima alla Sala Leopardi, Cristina Mastrandrea, Michela Fabbrocino e Zoe Vincenti il 30 giugno alle ore 12, apriranno una finestra sull'attualità, unica nell'edizione del 2015 di "Mediterraneo: fotografie tra terre e mare", puntando gli sguardi da donne sulle donne.

mercoledì 3 giugno 2015

Colore e Concretezza: viaggio fotografico al Pan

Dal 28 maggio fino al 6 giugno, il Palazzo delle Arti di Napoli, ospiterà la mostra “Colore e Concretezza” organizzata dall’associazione Fluo Events.


Saranno esposti, presso il primo piano del PAN, le fotografie di dieci giovani in fase di formazione, scelti dagli occhi attenti del fotografo Aniello Barone e Marta Di Meglio, curatrice e presidente dell’associazione organizzatrice.

Patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e dall’Accademia delle Belle Arti, il tema della mostra è un viaggio attraverso la materia. Che sia questa solida, liquida o gassosa, verrà osservata attraverso il punto di vista dell’artista, dopo attente indagini. 

Due gli spunti di ricerca: il colore della materia, che è stato messo in risalto nell’opera stessa. 
Tra gli svariati colori, sono stati scelti il giallo, il blu, il rosso, il verde, il viola e l’arancione; altro elemento, invece, è la parte descrittiva, richiesta esplicitamente agli artisti, che hanno dovuto spiegare in un piccolo testo il senso della loro opera e le loro scelte circa le materie di realizzazione.

I fotografi che sono stati selezionati sono: Monica Iengo, Annarita Di Costanzo, Carmine Esposito, Kija Giandomenico, Angelo Mozzetta, Antonia Manna, Tecla Bianco, Oscar Cetrangolo, Maria Saggese, Pierpaolo Maracas, tutti in fase di formazione presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli.