giovedì 26 novembre 2015

Contro la violenza sulle donne la mostra fotografica “Putesse essere allera”

In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, da mercoledì 25 a domenica 30 novembre al PAN Palazzo delle Arti di Napoli, in Via dei Mille 60, ci sarà la mostra fotografica di Tiziana Mastropasqua “Putesse essere allera”.

L’esposizione si inserisce nel fitto programma che il Comune di Napoli ha organizzato per contribuire alla celebrazione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.
Purtroppo la violenza contro le donne è un fenomeno che non si arresta e che ha diverse sfaccettature, che spesso si tarda a identificare come tali.

Le foto di Tiziana Mastropasqua sono foto di donne che sorridono, sereni e felici perché tutte le donne hanno diritto alla spensieratezza. Solo una è triste, seria e pensierosa, come a voler evidenziare che la violenza colpisce inaspettatamente qualsiasi donna a qualsiasi età. 

L’artista per realizzare questa mostra fotografica è entrata in case, uffici, laboratori di teatro sociale e ha fotografato donne di ogni contesto sociale, di ogni età, in modo da rappresentare diverse storie. Il backstage è stato filmato e durante la mostra ci sarà un’installazione audio che evocherà momenti particolari, domande e risposte con i diversi approcci delle donne.

Tiziana Mastropasqua è una fotografa, attrice ed illustratrice napoletana. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Fotografia come linguaggio d’arte. Ha preso parte a diverse mostre in tutta Italia e la sua attenzione spesso è rivolta alle donne. L’ingresso per la mostra contro la violenza sulle donne è gratuito.


(fonte spaccanapolionline.com)

lunedì 23 novembre 2015

'Meraviglia Italiana', il fotografo Gastel racconta il Mediterraneo nei suoi scatti

Non solo l’acqua e l’aria, nelle dieci opere selezionate da Giovanni Gastel. Opere per raccontare la bellezza del mare in tutte le sfumature.

Il Mediterraneo è fatto soprattutto di persone, uomini e donne che con la loro sapienza artigiana vivono quotidianamente le storie e le tradizioni di un territorio dove la famiglia e il lavoro sono i veri valori. Il calzolaio di Capri batte ancora i tacchi consunti, circondato da migliaia di calzature di cuoio davanti al suo laboratorio, mentre una donna scruta testarda quello che accade fuori dalla porta di casa. E ancora, il Mediterraneo è il profumo della salsa che cuoce lenta sul fuoco, dal colore rosso intenso, e il sapore dolce della frutta matura adagiata sulla tavola, ritratta come le nature morte dei più grandi pittori.

L’immagine che meglio rappresenta il Mediterraneo, secondo Gastel, è quella di un tassista caprese, immortalato dal fotografo in una delle dieci opere selezionate. Come lui, anche altri personaggi sono protagonisti di uno spazio quasi metafisico: una donna vestita di bianco sfiora con passi danzanti la sabbia bagnata del lungomare e due uomini vengono immortalati dall’artista, in un gioco cromatico meraviglioso, con il loro profilo stagliato contro le diverse sfumature di azzurro e blu che dividono il mare dal cielo. Frammenti di vita, immagini di quotidianità e istantanee di Mediterraneità, le dieci opere selezionate da Giovanni Gastel raccontano i profumi e i colori del Mediterraneo.

Una vera e propria Meraviglia Italiana, che le Bibite Sanpellegrino hanno deciso di celebrare attraverso la voce e la passione di alcune delle migliori eccellenze italiane. Il progetto, presentato in un’installazione che ha preso la forma di un agrumeto 2.0 a 150 metri d’altezza al 39esimo piano del nuovo palazzo della Regione Lombardia, continuerà sul sito bibite.sanpellegrino.it e sui social network, dove Giovanni Gastel condividerà questi scatti con gli utenti della rete.

(fonte panorama.it)

martedì 17 novembre 2015

Madonna: foto degli esordi in mostra a Bologna

Inaugura il 19 novembre, presso la Galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna, la collettiva MADONNA: The Rise of a Star: in esposizione circa 60 scatti, alcuni totalmente inediti, che ritraggono la grande icona pop nel primissimo periodo della sua carriera.

A documentare le origini e i primi cambiamenti di stile della forse più longeva icona della storia musicale, le fotografie di George DuBose, Deborah Feingold e Peter Cunningham. Di quest'ultimo vengono presentate in anteprima mondiale anche alcune immagini esclusive, parte di un rullino che il fotografo pensava di aver smarrito.

Siamo nel 1982 quando Peter Cunningham, fotografo canadese con studio a New York, riceve una telefonata dall'amica Liz Rosenberg, all'epoca pubblicista per la Warner Bros, perché organizzi velocemente un servizio fotografico per una delle sue nuove clienti, di cui era particolarmente entusiasta: una certa Madonna, che a suo dire sarebbe diventata "la nuova Marilyn Monroe".

Il giorno fissato per lo shooting Madonna si presenta sola, e da sola si trucca e prepara gli abiti per il servizio, compresi di cintura borchiata che le penzolava fino a metà gamba. Dal momento in cui Cunningham impugna la macchina fotografica, tutti i suoi dubbi svaniscono. Davanti alla camera, infatti, Louise Veronica Ciccone inizia a scherzare e a giocare e a ogni suo cambio d'abito segue un "cambiamento della personalità", della "persona" messa in scena.

Il servizio dura più di sei ore e non si conclude nello studio fotografico, ma prosegue per le strade di New York, a Soho, dove Madonna continua a "performare" davanti all'obiettivo: corre e salta coinvolgendo gli ignari passanti, gioca a nascondino nei vicoli tra le case, si abbassa la zip dei pantaloni sui gradini di una chiesa o finge di essere crocifissa sulla staccionata di un giardinetto.

È ancora nel 1982 che Deborah Feingold immortala Madonna per la rivista Star Hits, fotografandola per quello che era: una giovane ragazza ambiziosa con un forte senso dello stile e una forte presenza scenica. Il giorno dello shooting, la giovane cantante arriva nel piccolo appartamento della Feingold a New York, utilizzato dalla fotografa anche come studio. A Deborah basta mezz’ora per prendere confidenza con il suo soggetto e realizzare un servizio in cui la futura diva gioca sul set con diversi elementi, dando vita a una serie di scatti consapevoli, sensuali e determinati.

Un anno prima, nell'autunno del 1981 Liz Rosenberg aveva contattato invece George DuBose, all'epoca uno dei fotografi che immortalavano la vita notturna newyorkese, chiedendogli di andare a fotografare una nuova band, in concerto all'Uncle Sam di Long Island e dicendogli di focalizzarsi soprattutto sulla cantante, Madonna.

Anche in quell'occasione la futura regina del pop cambia numerosi abiti di scena, confermando un trasformismo che negli anni sarebbe diventato quasi un marchio di fabbrica. DuBose la incontra la stessa sera in un altro locale di Manhattan, il Danceria, in cui Madonna si esibiva cantando e ballando sulle note registrate di una cassetta, accompagnata solamente dal fratello e da una ballerina. Da quella sera, in cui Madonna sarà notata da molti, inizieranno a chiamarla per esibizioni in tutto il nord degli Stati Uniti.

mercoledì 11 novembre 2015

"Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia"

Dall’11 novembre al 7 febbraio 2016, a Milano, Palazzo della Ragione Fotografia ospita la mostra “Henri Cartier-Bresson e gli altri. I Grandi fotografi e l’Italia”.

Per raccontare come i grandi fotografi internazionali hanno visto l’ Italia in un arco di tempo di quasi ottant’anni, l' esposizione è divisa in sette ampie aree tematiche, all’interno delle quali si sviluppa una storia indiretta della fotografia e dell’evoluzione dei suoi linguaggi: da Henri Cartier-Bresson a List, da Salgado a Newton e McCurry, in mostra oltre 200 immagini che sono spesso autentiche icone. A Henri Cartier-Bresson e al suo lavoro sull ’Italia è affidato il compito di introdurre il primo itinerario fotografico (20 fotografie dagli anni ’30 in poi) che, assieme a quelle di altri 35 autori presenti, contribuirà a restituirci l’”immagine” del nostro Paese visto con l’obiettivo dei più grandi fotografi internazionali.

Dopo Cartier-Bresson, il reportage di Robert Capa al seguito delle truppe americane durante la Campagna d’Italia del 1943. Segue l’elegante rilettura del mondo della fede affrontato da David Seymour e il fascino che un’ Italia minore esercita su Cuchi White, ancora studentessa di fotografia. Poi la visione umanista si stempera nelle luci classiche del racconto di Herbert List o nella destabilizzazione della visione di William Klein, che entra da protagonista nel provocatorio racconto di Roma del 1956. Infine Sebastião Salgado, che con la consueta magistrale capacità di rileggere la realtà degli uomini, racconta l’epopea degli ultimi pescatori di tonni in Sicilia.

La mostra è promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo della Ragione, con Civita, Contrasto e GAmm Giunti e curata da Giovanna Calvenzi: la rassegna chiude il percorso dedicato all’Italia voluto nell’anno di Expo 2015 e iniziato lo scorso marzo, con la mostra dedicata ai fotografi italiani.

venerdì 6 novembre 2015

Festival Milleunacina 2015. Mostra fotografica "I mille volti della Cina" di Paolo Longo

La Cina ed i suoi mille volti prendono vita a Napoli in una mostra fotografica a loro dedicata e dal titolo, appunto, “I mille volti della Cina” di Paolo Longo. Il giornalista e fotografo, corrispondente all’estero della Rai, ha raccolto talmente tanto materiale, negli anni che ha trascorso in Asia, da poter riuscire alla perfezione ad estrapolare tematiche diverse.

Ma per la Cina, per questa enormità culturale in particolare, ha deciso di fare una selezione diversa. 60 le fotografie che Longo porterà in mostra da venerdì 6 novembre, a partire dall’inaugurazione prevista per le 18:00 e fino al 22 novembre 2015, mostra che si terrà presso la sala delle terrazze del Castel dell’Ovo. Il Festival Milleunacina 2015-i linguaggi della contemporaneità è alla sua V edizione ed è organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

Una Cina dunque che ha tanto da raccontare ma che proprio per questo ha portato il fotografo (ghiotto delle immagini ed i momenti che è riuscito a catturare) a dover trovare un compromesso con il giornalista (critico del bello e del brutto di una realtà talmente grande, ad un tempo arretrata e futuristica).

Le fotografie selezionate non parleranno della solita Cina, delle sue povertà e dei suoi grattacieli megagalattici, nè tantomeno del fascino esotico che conservano tutte le città Asiatiche ma una Cina del “qui ed ora”, che riporta esattamente la realtà che a lui si presentava. I giovani moderni, le tradizioni che si stanno perdendo, la rivalsa del singolo a discapito di una cultura millenaria.

martedì 3 novembre 2015

“Controluce 1991 – 2014”, gli ultimi 25 anni della storia di Napoli

Una mostra che racconta la città, e in generale il sud Italia, degli ultimi 25 anni con scatti di nomi noti della fotografia partenopea.

Nell'ambito della manifestazione “Illuminiamo i monumenti dentro e fuori” (rassegna culturale promossa dalla Città Metropolitana di Napoli) la mostra“Controluce 1991 – 2014”, a cura di Maria Savarese, espone fino al 7 gennaio 2016, al Chiostro di S. Maria La Nova, 60 fotografie (e ne proietta altre 800 all’interno degli otto rosoni presenti nel porticato del chiostro), alcune delle quali inedite, selezionate dall'enorme archivio fotografico di oltre 400.000 immagini dell’"Agenzia Controluce", sin dal 1991 punto di riferimento per la copertura fotografica dei maggiori eventi del Sud Italia. 

In esposizione i suggestivi scatti dei fratelli Mario e Salvatore Laporta, Carlo Hermann, Alfonso Di Vincenzo, Roberta Basile, Alessio Buccafusca. Politica, criminalità, cronaca, sport, spettacolo, cultura, folklore, le tematiche trattate. 
Una mostra interessantissima, un racconto per immagini di Napoli lungo quasi 25 anni.