Documentare e testimoniare, questo è il punto d’incontro tra filmografia e fotografia: l’occhio della macchina da presa diventa un organo aggiunto e la macchina fotografica il prolungamento dell’occhio (come sosterrà poi Henri Cartier-Bresson) per osservare e testimoniare, ovviamente con le dovute differenze tra i vari registi e fotografi poiché ognuno imprime una sua variante.
Ma c’è un’idea di fondo che li accomuna: raccontare le storie di tutti,della quotidianità, partendo dal basso, seguendo il processo di proletarizzazione della borghesia e dell’imborghesimento del proletariato.
Il Neorealismo è il periodo storico in cui si concretizza una fortissima convergenza tra il mondo della cultura e la vita reale popolare e nel quale si verifica quanto Calvino sosteneva per la letteratura: non c’è un’unica voce, ma ve ne sono tante e provenienti in particolare dalle periferie a denunciare situazioni di vita.
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